Sete
21 giugno 2013
Deserto d’incerte visioni
d’uomo di vetro, qual sono,
avvampa di sete al bacio
che poco discosto dal volto tuo
risiede, temendo del vuoto
l’approdo imminente e vago,
e nel mentre riarde un fuoco,
al suono d’esilio, freddo e vacuo,
un luogo incendia, ancora, l’arsura
incessante dell’acqua tua calma,
fonte cara, dove costante
si rispecchia un viso mai disegnato, riflesso
di un passato difeso
da lunghi silenzi, oggi deflagranti
in un lungo bacio.
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Accanto a te.
15 giugno 2013
Il tempo è un’illusione e la distanza
un limite irrisorio,
spazio sfumato,
limpido,
quando il tuo viso
traspare di fronte al mio,
e oblio il mondo
e le ore che senza di te
sono trascorse
diventando nubi remote
su di un sole imperante
accanto a te.
a bassa voce
14 giugno 2013
«Non lo disse ad alta voce perché sapeva che a dirle, le cose belle non succedono».
Ernest Hemingway, “Il vecchio e il mare”
Come quando ti sto vicino, sono abbracciato a te, ti guardo e sorrido soltanto a vederti ad una manciata di centimetri da me, così vicina, che devo scostarmi un po’ per guardarti in viso e sentire quella tenerezza che mi dai. Resto in silenzio solo perché quello che non si può dire è l’avanzare di una beatitudine che non vuole parole.
dimentico
13 giugno 2013
Con te dimentico
ciò che non sono
che altri dicono o pensano
che io sia
ciò che è nascosto,
a Te
appare ogni giorno,
a Te
che non parli
e dici
parole mai udite
mai scritte
che mai avrei pensato
potessero dirsi
senza parole.
Risposte e approssimazioni.
9 giugno 2013
Quando si tratta di persone, non è possibile alcuna approssimazione. Un sì dev’essere un sì, un no, un no.
Come sei veramente…
3 giugno 2013
https://www.youtube.com/watch?v=qKMZ2H_a0z8
Quel che non si conosce, quel limite tra dubbio e certezza, il confine che separa il possibile dalla realtà, ci spinge a ritornare dove il cuore del viandante non smette di desiderare, di sperare e cos’è la speranza se non il concepimento di un sogno, di una possibile equidistanza tra realtà e menzogna. Tutto riconduce mente e corpo alle foci di un fiume dalla foce invisibile, inesplorata. Ci si sente fluttuare come una lucciola intermittente nella notte il cui silenzio è solo un pensiero, il pensiero del silenzio, l’immagine di qualcosa di inconcepibile come la dimenticanza del proprio vagabondare, l’altalenante anelito a ciò che si è perduto, ma non del tutto, ciò che accenna sempre in lontananza un ritorno improbabile. Inseguire questo fantasma è la nostra condanna, il nostro cruccio o la nostra infinita anima inappagata, vigile, incostante e inquieta, il respiro che rende possibile l’impronta sul vetro, l’aria tersa di un mattino cancellerà. E basta una sola folata di vento a far ricomparire la traccia, l’interiore traccia del nostro vivere misterioso, dell’alito inestinguibile della nostra vita segreta e infinitamente inconsapevole, sconosciuta per sempre a chi scorre, transita accanto ad essa senza sapere.
Distanze
3 giugno 2013
Quando si è liberi di andare, di ritornare, non ci si lascia mai, non ci si dimentica mai, si è l’uno con l’altra anche a distanza. L’infinitamente grande può avvicinare tanto quanto l’infinitamente piccolo può allontanare. Quando si è liberi, non esistono distanze né solitudini.
Stay…
1 giugno 2013